Il progetto dell'Académie-Saint-Anselme d'Aoste e dell'Associazione Augusta di Issime propone un percorso sul territorio valdostano, adatto a turisti e persone del posto, per esplorare le pitture murali del Giudizio universale in chiese e cappelle, offrendo riflessioni sulle realtà ultime della vita.
Il Giudizio universale è una delle rappresentazioni più popolari dell’iconografia religiosa, soggetta ai mutamenti di gusto e di stile ma fedele a una tradizione iconografica antichissima, derivata dal Vangelo secondo Matteo e dall’Apocalisse di san Giovanni.
Il progetto condiviso tra l'Académie-Saint-Anselme d'Aoste e l'Associazione Augusta di Issime propone un itinerario alla scoperta di questo soggetto attraverso le pitture murali attualmente visibili in alcune chiese e cappelle del territorio regionale. Altre testimonianze, oggi frammentarie o quasi illeggibili, esistevano nella cattedrale e nella chiesa dei Santi Pietro e Orso di Aosta, nella cappella del castello Sarriod de La Tour a Saint-Pierre, nella parrocchiale di Santa Maria Assunta di Morgex e nella chiesa del Preziosissimo Sangue di Gesù di Fontaney a Pont-Saint-Martin.
Un piccolo viaggio per conoscere un patrimonio diffuso non sempre noto alle stesse comunità locali e ai turisti, ma anche uno spunto sempre attuale di riflessione sui “novissimi”, le realtà ultime della vita. Quando guardiamo le grandiose composizioni ben visibili, a severo monito per i fedeli, sulle facciate o all’interno degli edifici sacri, è difficile non percepire uno sfondamento della prospettiva dell’esistenza, che davvero si apre sull’eterno. Ed è un’eternità che si costruisce nel presente, in un rapporto con Cristo Signore della storia, il cui volto continua a prendere carne nell’umanità che incontriamo.
Punti del percorso

Chiesa parrocchiale di San Giacomo
Il più grandioso Giudizio universale presente in Valle d’Aosta fu eseguito nel 1698 dal pittore Paul-François Biondi. L’affresco, copia fedele di una stampa fiamminga dell'inizio del Seicento, illustra con grande ricchezza di particolari il Paradiso, la caduta di Babilonia, la resurrezione dei morti, il Purgatorio e l’Inferno.

Cappella di San Michele
La ricca decorazione pittorica interna della cappella, firmata dal pittore Giacomino da Ivrea, dà rilievo alla figura del patrono della cappella, san Michele, nell’atto di pesare le anime, e a quella di un altro arcangelo in veste di guerriero, san Raffaele, che spinge i dannati verso il loro triste destino. Scortati in catene dai diavoli, i peccatori finiscono nella bocca dell’Inferno, dalle sembianze di un feroce lupo con le fauci spalancate.

Affresco della “Buona Morte”
Il riquadro dipinto sulla facciata di una casa privata è una rara testimonianza della fine del ’400 del Giudizio particolare, cioè quello cui viene sottoposta l’anima di un individuo subito dopo la morte. La scena esorta al pentimento per prepararsi alla morte in grazia di Dio, illustrando il percorso di salvazione ottenuto attraverso una scala gerarchica di intercessioni che dalla Madonna passa a Gesù e infine a Dio Padre.

Chiesa parrocchiale del Santissimo Salvatore
Il Giudizio universale sulla facciata della chiesa fu realizzato nel 1676 dal pittore Bernardino Fererio, su modello di una incisione francese del primo Seicento. Il contratto prescrive la presenza del Paradiso, del Purgatorio e dell’Inferno come nella vicina parrocchiale di Issime.

Cappella dei Santi Leonardo e Grato
Il Giudizio universale che campeggia sulla facciata, purtroppo molto ridipinto, risale probabilmente ai primi anni del XVIII secolo, quando la cappella fu oggetto di una campagna di rinnovamento. L’ignoto pittore ha tratto spunto da un modello grafico del primo ’600 per rappresentare il Paradiso, gli angeli che danno fiato alle trombe, la resurrezione dei morti e l’Inferno.

Cappella di San Pantaleone
La facciata della cappella, ricostruita verso il 1721, è decorata con una vivace rappresentazione del Paradiso. Il richiamo al Giudizio Universale è presente nella figura centrale di san Michele con la spada fiammeggiante e la bilancia per pesare le anime.

Cappella della Sacra Sindone
Il Giudizio universale che ricopre per intero la facciata fu realizzato nel 1759 dal pittore valsesiano Giacomo Gnifeta. Secondo la consueta partizione, il Paradiso occupa la parte più alta della composizione; nella parte inferiore si dispongono a sinistra il Purgatorio e a destra l’Inferno.

Cappella della Madonna delle Nevi
Il concerto degli angeli intenti a suonare i loro strumenti per celebrare la gloria del Paradiso è il motivo principale del Giudizio universale di metà Settecento che decora la facciata, giunto ai nostri giorni molto ridipinto e mutilo della parte inferiore.

Cappella di San Michele
Del Giudizio universale che in origine copriva interamente la facciata, il rimaneggiamento ottocentesco ha conservato solo la parte sinistra, con il Paradiso nella zona superiore e il Purgatorio in quella inferiore.

Cappella di San Giovanni Battista
Il variopinto Giudizio universale dipinto nel 1875 da Franz Curta, intriso di suggestioni michelangiolesche, comprende il Paradiso popolato da figure di santi, esponenti del clero, un guerriero e gente del popolo, il Purgatorio e la caverna dell’Inferno.