Le fotografie dei presidenti appese nella sede

La storia

  • L’Académie Saint-Anselme o Société académique, religieuse et scientifique du Duché d’Aoste, sous la protection de S. Anselme, archevêque de Cantorbéry et docteur de l’Église, fu fondata il 29 marzo 1855 in una sala del palazzo vescovile di Aosta; raccoglieva intellettuali, sia laici sia religiosi, votati alla diffusione della « connaissance des monuments historiques tant sacrés que profanes du Duché d’Aoste et autres ».

I venti fondatori furono il vescovo di Aosta André Jourdain, il priore della collegiata dei Santi Pietro e Orso Jean-Antoine Gal, promotore dell’Académie e futuro primo presidente effettivo (la presidenza d’onore era riservata al vescovo), i canonici ursini Valentin Bal, Jean-Georges Carrel e Jean-Baptiste-Défendent Vacher; i canonici della cattedrale Prosper-Joseph Fernex, Louis Gerbore, Louis Gorret, Jacques-Joseph Jans, Jean-Grat Jovet eVictor-Joseph Lucat; i religiosi père Joseph Beroud, Frédéric Cavagnet, professore di storia e geografia al Collège Saint-Bénin, Emmanuel Fenoil, beneficiario della collegiata, Louis Laurent, direttore spirituale del Collège; il barone Emmanuel Bich, protomedico, il conte Edoardo Crotti di Costigliole, già ministro di Carlo Alberto, il letterato strasburghese Louis Lichtenberger, il redditiere e letterato Paul-Antoine Farinet e l’avvocato Léonard Gerbore.

Tra le priorità successivamente sviluppate dall’Académie, la difesa dell’uso della lingua francese e la salvaguardia delle tradizioni civili e religiose locali. L'Académie ha rivestito inoltre, prima della creazione di una Soprintendenza dedicata, il ruolo di ente di riferimento per la protezione e la valorizzazione delle scoperte archeologiche e dell'identità culturale. Con la nascita del­l'Accademia di Sant'Anselmo anche il piccolo Ducato d'Aosta si dotava di un'istituzione destinata a difen­dere il suo secolare particolarismo e la sua identità storico-culturale, nonché a promuovere il progresso materiale, intellettuale e morale della comunità. Im­portante novità è il fatto che anche i laici fossero chiamati a intervenire nell'elaborazione della cultura, fino ad allora in Valle d'Aosta monopolio quasi esclu­sivo del clero.

Altre associazioni dedite alla cultura già esistevano negli stati sabaudi: l'Accademia delle Scienze (1783) e la Deputazione Subalpina di Storia Patria di Torino (1833), l'Académie de Savoie (1820) e la Société Florimontane di Annecy (1851), con le quali la neonata società intratteneva stretti legami.

Gli accademici, selezionati per cooptazione, sono divisi tra membri effettivi e corrispondenti, scelti fra le personalità eminenti della cultura. Solo i primi, residenti in Valle d’Aosta, costituiscono l’elettorato attivo e passivo per le cariche sociali interne. A capo dell’Académie è posto un direttivo formato dal presidente, che resta in carica sette anni, dal vicepresidente, da un segretario tesoriere, da un archivista-bibliotecario e da un conservatore della collezione.

Oggi l'Accademia conta circa 80 membri effettivi e una quarantina di corrispondenti, la maggior parte dei quali laici; la prima donna fu eletta nel 1939. Tra i membri figurano diversi giovani ricercatori, che assicurano vitalità e ricambio generazionale all'istituzione.

I presidenti dell'Académie